Disturbi di alimentazione – un problema serio nella nostra società

Allegra Versace, 21 anni, figlia della famosa stilista italiana Donatella Versace soffre da anni di annoressia. Persa ancora 30 chili e viene curata in una clinica a Los Angeles con l’alimentazione artificiale, riportano le mass media britannici. Questo fenomeno purtroppo viene considerato in modo errato dalla nostra società cosicché diventa un problema sempre piu serio.
Ma nella nostra società snella e bella non è un problema il sottopeso. Al contrario, persone magre vengono invidiate da tanti.
La massmedia ci vogliono far credere che dobbiamo tutti essere come manichini delle vitrine.
L’altra faccia di questa ossessione di essere magri si manifesta in disturbi nell’alimentazione. Sono disturbi psichici soprattutto tra donne giovani e ragazze che rappresentano un pericolo serio per la loro salute. Ci sembra strano il loro comportamento, vedono il mangiare come un pericolo costante, come una minaccia. Il mangiare si assume una dimensione psichica.
Le tre forme di disturbi nell’alimentazione sono:

1. Annoressia
I pazienti si rifiutano a mangiare una quantità sufficiente di cibo. La conseguenza è una perdita di peso corporea. Il peso medio delle persone colpite è di 40kg e meno. Questo disturbo può portare alla morte.
La malattia consiste in un immagine di se stesso errato: I pazienti vogliono realizzare un peso ideale avendo allo stesso tempo una grande paura di aumentare di peso, anche se oggettivamente sono sottopeso. Spesso sono irriquieti e hanno un bisogno maggiore di muoversi. Anche questo serve a controllare il peso corporeo.
Loro soffrono non soltanto di disturbi psichici ma anche di un deficit di energia e sostanze nutritive che devono essere curati per primo.

2. Bulimia
La bulimia è caratterizzata da attacchi dove mangiano tantissimo, una cosa che succede minimo due volte la settimana. In minuti o fino ad un ora vengono mangati grandi quantità di cibo. Durante questi attacchi la persona sente una perdita di controllo, hanno la sensazione di non poter smettere di mangiare. Di solito si controllano molto severamente, mangiano poco o niente al di fuori di questi attacchi. Dopo un’attacco segue regolarmente una fase di digiuno oppure attività sportive esagerate, tutto per evitare un aumento del peso. La maggior parte dei pazienti però compensa gli attacchi vomitando, oppure usano un lassativo. In differenza alle persone che soffrono di annoressia, loro non soffrono particolarmente di sottopeso.

3. La dipendenza alimentare
Questa patologia assomiglia la bulimia. Il sintomo principale della dipendenza alimentare sono gli attachi di fame incontrollata. Manca però il sintomo del vomito o altri tipi di compensazione. Questo alimentarsi in modo incontrollato porta in sé il rischio di sovrappeso. Spesso la patologia viene accompagnata da depressione o altri disturbi della personalità. Quando hanno questi attacchi di mangiare in modo esagerato si verificano i seguenti sintomi: mangiano molto piu veloce del normale, mangiano finché si sentono male, mangiano grandi quantità senza sentirsi affammati; dopo si sentono disgustati, depressivi o colpevoli.
Buone domande a questo proposito:

Soffro io stesso di disturbi di alimentazione?

Il confine tra un mangiare ridotto e un disturbo alimentare non è sempre chiaro. Non dobbiamo vedere ogni dieta o ogni attacco di mangiare in modo esagerato come un disturbo o una malattia. Bisogna consultare il medico e non cercare una diagnosi da soli.

Ma perché ci sono questi disturbi?

In generale si può verificare una mancanza nell’autostima, bullismo, mancanza di identità, stress e problemi, delusioni, crisi in famiglia, mancanza di una persona cara, esperienze di abuso oppure un sentirsi al disagio nel proprio corpo. Manca in questi casi la capacità naturale di risolvere i problemi. Se una cosa vitale com il mangiare è diventato un nemico si può parlare di un circolo vizioso. La persona stessa non cerca una via d’uscita.. Vuole sopravvivere. I famigliari spesse volte possono soltanto guardare impotente come la persona cara di muove verso la morte.

Quali sono le vie d’uscita da questo tipo di malattia?

Nella cura psicologica si deve enfatizzare i sentimenti e i rapporti interpersonali. Buoni risultati hanno prodotto la terapia sistematica di famiglia, terapia psicodinamica, esperienze con il proprio corpo e terapia di movimento. Ma anche gruppi di autoaiuto. C’è una differenza tra la dipendenza dall’alcool, perché la droga in questo caso il cibo non può essere tolto al paziente. Per questo non è facile ritrovare un comportamento normale nei confronti del cibo.

Come posso superare il disturbo alimentare?

L’anima dell’uomo ha mille faccettature. Capire il funzionamento è molto complesso, solo Dio è in grado di comprenderlo fino in fondo. Esseri umani possono avvicinarsi a noi e cercare di capire cosa abbiamo dentro, ma lo sguardo nel cuore rimane soltanto a Dio. Ed è buono così. Anche la medicina ha riconosciuto che la sola diagnosi – inquadrare e inscatolare la persona – è cosa di ieri. Oggi ci sono modi migliori di trattare disturbi psichici. Ma la prima cosa per il paziente è riconoscere che il mangiare non può essere una soddisfazione dei propri sentimenti, ma che si tratta di una dipendenza. Quale via uno cerchi, offri il tuo cuore a Dio. Lui l’ha creato. Lui può guarire. Dio è buono.

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