L’esperimento di Stanford

“Dio non esiste. E se esistesse non dovrei avere paura perché sono un uomo buono e perbene.”
Confideresti in questo? E chi sono poi quelli cattivi? Conosci qualcuno che direbbe :”E se Dio esistesse dovrei avere paura perché sono cattivo.”
La maggior parte degli uomini afferma apertamente o più modestamente in segreto che sono più buoni che cattivi. Non hanno ancora ucciso nessuno, non hanno ancora partecipato a nessuna guerra e hanno detto delle bugie solo di rado. D’altra parte non c’è più stata nessuna guerra da noi negli ultimi 60 anni. Non veniamo più messi in situazioni che rivelano le parti più profonde del nostro cuore.
Nel 1971 c’è stato un esperimento famoso all’università di Stanford in California che ha mostrato di che cosa noi uomini siamo capaci. 18 studenti medi e psichicamente sani sono stati pagati per la loro partecipazione a un gioco delle parti in prigione della durata di due settimane. La metà degli studenti ha assunto la parte dei guardiani, e l’altra metà ha assunto la parte dei detenuti. Si volevano scoprire gli effetti psichici che la posizione di un detenuto o un guardiano ha su una persona.
Per questo si cercava di creare un’atmosfera molto realistica:
All’inizio i detenuti sono stati spidocchiati, hanno dovuto mettersi le camicie da prigioniero e sono stati chiamati solo con i numeri invece dei loro nomi. I guardiani portavano la divisa poliziesca, gli occhiali da sole e gli sfollagenti. Poi il gioco è cominciato. I due gruppi sono stati chiusi nella cantina dell’università che era stata ristrutturata in una prigione e poi sono stati filmati segretamente. L’unico ordine che è stato impartito ai guardiani era di tenere ordine nella prigione. A questo punto si potrebbe pensare che i due gruppi prima sondino la situazione e poi parlino l’uno con l’altro. Per rendere i due settimane i più piacevoli possibili per tutti e due i lati si potrebbe parlare di regole generali e stabilirle insieme. Quando è l’ora di mangiare? Quando e per quanto tempo i detenuti possono lasciare le celle? Se non ci sono dei problemi è anche possibile sedersi insieme e raccontarsi qualcosa o giocare dei giochi di società. Così nessuno si annoia e il tempo passa velocemente.
L’esperimento però è andato diversamente: Dopo alcune dispute piccole i guardiani hanno fischiato in mezzo alla notte per dimostrare il loro potere e i detenuti hanno dovuto alzarsi dai letti per essere contati. Poi c’è stato uno scontro degli altri. I detenuti hanno provato i limiti di quanto potevano permettersi e i guardiani si sono dedicati completamente alla loro posizione potente. Velocemente hanno inventato delle angherie creative con cui cercavano di spezzare la volontà dei prigionieri. Già il secondo giorno c’è stata un’insurrezione dei detenuti che si sono riuniti tutti quanti in un’unica cella. I guardiani sono riusciti a separare i detenuti usando l’anidride carbonica di un estintore e poi hanno usato dei metodi di punizione persino più sadici. Alcuni sono stati spogliati e ad altri è stato rifiutato di andare alla toilette. Oltre all’ordine di fare flessioni sulle braccia come punizione i guardiani usavano anche dei metodi psicologici. Per rompere l’unione dei detenuti hanno arredato una cella di preferenza in cui i detenuti bravi potevano vivere senza angherie e dove ricevevano dei cibi migliori. Così sono state attizzate l’invidia e la sfiducia tra i detenuti. Funzionava. Dopo poco tempo tutti i detenuti hanno ubbidito e non si sono più messi d’accordo tra di loro. Ognuno lottava solo per sé stesso.
Avresti rifiutato il trattamento speciale per mantenere la solidarietà nel gruppo?
Ogni guardiano è diventato un dittatore e ogni detenuto è diventato un egoista. Quando i detenuti mostravano i primi segni di una malattia psichica, gridavano come matti e venivano maltrattati di notte quando i guardiani pensavano di non essere osservati è stato necessario troncare l’esperimento dopo solo sei giorni. È notevole che non si trattasse di persone labili ma di persone come me e te la cui stabilità psichica era stata esaminata prima.
Come avresti reagito tu? Saresti stato un esempio splendido e avresti dimostrato che sei uno dei buoni?
Noi uomini abbiamo un impulso insito che ci porta via da un mondo armonico. Via dall’amore, via da una comunità pacifica. L’esperimento di Stanford mostra in scala ridotta quello che la Bibbia dice del mondo su larga scala:
Non c’è nessun giusto, neppure uno. Non c’è nessuno che capisca, non c’è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno. La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno tramato frode. Sotto le loro labbra c’è un veleno di serpenti. La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza. I loro piedi sono veloci a spargere il sangue. Rovina e calamità sono sul loro cammino e non conoscono la via della pace. Non c’è timor di Dio davanti ai loro occhi.
(Romani 3, 10-18)
Per fortuna Dio non è come noi. Noi uomini tra di noi cerchiamo sempre di nascondere i nostri lati scuri e di fare una faccia buona. Da Dio possiamo ammettere come siamo davvero. Possiamo ammettere che non siamo in grado di guardarci allo specchio ogni mattina facendo finta di niente.
Gesù è morto proprio per quelli che ammettono questo. Se ammetti nei suoi confronti che sia necessario che qualcuno paghi per te puoi accettare il suo regalo:
Il regalo che Gesù ha sofferto la conseguenza degli atti cattivi: la morte sulla croce.

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