Alina – il rapporto di una ragazza

Non vedevo l’ora di diventare adulta cosicché la vita potesse finalmente cominciare. All’età di 14 anni sono andata alle prime feste ed ho presto cominciato la mia prima relazione con un ragazzo. I miei amici ed io eravamo bravi a dire paroloni ed a criticare la società. Avevo l’impressione di aver già capito quasi tutto … e la cosa migliore sarebbe successa presto … il fine settimana seguente … nella relazione seguente… di sicuro. Quest’impressione rimaneva anche negli anni che seguivano.

Mi sentivo superiore ai miei genitori perché era ovvio che i beni materiali e la facciata verso fuori a cui aspiravano come una famiglia di operai del ceto medio, non potevano essere la vita vera. Per tutta la mia vita avevo creduto in Dio; però nessuno mi aveva mai raccontato che cosa Gesù ha fatto per me sulla croce. Così avevo l’opinione che tutte le religioni portassero da Dio e fossero una parte della verità. E nessuno ha criticato il mio parere nella nostra società. Così mi interessavo fin dalla gioventù ad altre religioni e mistiche e leggevo le loro scritture. A volte leggevo anche la Bibbia – infine ero cresciuta come cattolica. C’erano però alcuni passi nella Bibbia che mi arrabbiavano come per esempio "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me." (Giovanni 14, 6) e il passo in cui Gesù sostiene di essere un re. (Giovanni 18, 37). Per questo ho spesso messo via la Bibbia e ho cercato la verità altrove. Che cosa si arroga Gesù? Io stessa voglio decidere della mia vita. Sempre solo richieste, limiti e regole. Dove rimango io? La mia vita continuava come sempre. Uscivo con le mie amiche, conoscevo nuovi ragazzi e parlavamo sempre lo stesso ed eravamo pieni di desideri non soddisfatti. E sempre le stesse sensazioni che si perdevano dopo che l’euforia della sera era scomparsa. Pensieri come "Questo non può essere già stato tutto… ci deve esssere qualcosa di più ….c’è di sicuro qualcosa di più, bisogna solo essere pazienti" li ho cercati di liquidare come un’idea balzana. Quando non sapevo che cosa fare dopo la maturità, ho deciso di passare qualche mese in Inghilterra come ragazza alla pari. Il mio ragazzo di allora non ha potuto soddisfare la mia fame di vita e del desiderio di essere arrivata, perciò ho fatto le valigie con leggerezza e piena di gioia dell’attesa.

Anche se ho incontrato molte persone gentili in Inghilterra, erano solo pecore smarrite come me. Erano studenti giovani da tutte le parti del mondo che erano in cerca della fortuna altrove. "Fuori dalla casa unifamiliare bellissima, fuori dalla vita familiare armonica ma troppo stretta, fuori dalla solitudine, dalle liti e dai rimproveri, fuori dalla grigia quotidianità, fuori dalla sicurezza comune." Queste erano alcune risposte che ho ricevuto quando ho chiesto alle persone che ho incontrato al College, nei bar e alle feste perché loro fossero lì, in mezzo a conversazioni senza importanza che però sembravano pensose. Eravamo tutti in cerca di qualcosa. Però di che cosa?

La vita in questa libertà era veramente divertente. Perché non era soddisfacente e perché la gioià scompariva sempre così presto? Avrei voluto fermare i momenti. Quando ho capito che una vita tanto dissoluta ruba più energia che offre soddisfazione, ho deciso di diventare seria e di studiare. Infatti sono andata ad abitare insieme al mio ragazzo di allora anche se in realtà non lo volevo veramente. Faceva molto per me ed anche i miei genitori lo stimavano. Così si concede molto, particolarmente se non ci sono dei motivi di critica esterni. Dopo i primi semestri però sono riuscita ad abbandonarlo a causa di un semplice "no" nel mio cuore e il desiderio dell’amore di Dio, al quale lui non si interessava per niente. Dedicavo tutta la mia energia agli studi e perseguivo le mie mete ambiziosamente. Però avevo paura che un giorno il lavoro potesse essere la soddisfazione della vita. Mi sembrava di soffocare. Cercavo di ignorare la realtà e per distrazione ho partecipato alla vita dolce degli studenti per quanto me lo permettevano i miei studi rigidi. "Finchè ce la faccio ancora" …pensavo. Poi è venuta il tempo del coma interno dei sentimenti e ho solo detto: "Dio, fa’ tu io non c’è la faccio più." E Dio ha agito.

Ha svegliato in me una grande sete di conoscenza, così che ho saputo molto di nuovo di Gesù e del piano di Dio sull’internet – e ho capito che cosa questo ha a che fare con me. Perché nessuno mi aveva detto questo prima?! In conferenze di un gruppo di studenti cristiani ho sentito come Dio si è manifestato nella vita altrui e che la sua parola è attendibile. Alcune settimane dopo ho dato la mia vita a Dio nella tranquillità della mia camera – o sarebbe meglio dire che Dio mi ha regalato la vita. Felicissima e liberata ho ringraziato lui di questa. "Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà."
(Geremia 31, 3)
Questo è successo circa tre anni fa quando avevo 22 anni. Quando ho accettato il regalo di grazia di Dio attraverso la morte di Gesù per la mia vita, l’avventura è cominciata. Mi è stato regalato un cambio di prospettiva e non dovevo più guardare sempre me stessa – il Dio onnipotente e affettuoso guarda me ed io guardo lui.

Dio è veramente capace di cambiare completamente la tua vita e di liberarti dal vuoto e dalla cerca di un senso. Non devi affrettarti per goderti la vita al massimo e non devi avere paura di perdere qualcosa. Il piano di Dio per la tua vita ha un carattere eterno. Avevo anche letto i rapporti di vita su questo sito… ma mi sembravano molto lontano dalla realtà. Dal momento che anch’io percorro la mia via con Gesù, so che Dio è reale e capisco tutte le altre persone che credono in Gesù.

"Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; io mi lascerò trovare da voi"… (Geremia 29, 13-14)

0 Comments

    • toni

      Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono – infatti non c’è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.
      Romani 3:21-24
      Ciao Toni

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