Dov’é il luogo più pericoloso del mondo?

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 veniamo a conoscenza, tramite i notiziari, di calamità naturali, di attentati terroristici e di guerre in cui muoiono tante persone. Ma dov’è il luogo più pericoloso del mondo? È molto vicino: nel grembo! L’aborto è l’intervento più effettuato dopo quello delle tonsille e secondo molti medici è l’intervento di routine più rischioso. Varie possono essere le conseguenze: danneggiamento del grembo, infiammazione del basso ventre a vita, aborti naturali, complicazioni gravi durante gravidanze future, o sterilità completa. Il 30% delle donne che decidono di abortire ne soffrono. L’aborto è consigliato velocemente, ma chi aiuta le donne dopo con i loro sensi di colpa? Tante cercano aiuto professionale da uno psicologo. Altre, per tranquillizzare la loro coscienza, vanno sulla strada e combattono per i diritti dell’uomo, per la protezione dell’ambiente o per la pace mondiale. Però, secondo un ginecologo, poche riescono veramente a superare questo trauma. “Interruzione della gravidanza”: che truffa! Ogni anno in tutto il mondo vengono uccisi nel grembo materno circa 42 milioni di bambini. Con l’aborto volontario si interrompe una gravidanza su cinque, in Europa addirittura una su tre. Sono questi i risultati di uno studio pubblicato l’undici ottobre 2007, condotto dall’Istituto Guttmacher di New York in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra. Ogni anno ci sono ca. 300.000 di nascituri fatti a pezzi, e il loro sangue ricade su di noi – perché siamo noi che permettiamo tali omicidi. Il nostro popolo si distrugge – come avvenne durante la liquidazione di massa dei minorati durante la Seconda Guerra Mondiale, i quali erano “un peso insopportabile” per la società. Quale sarà il prossimo passo? Eutanasia, nel caso in cui il bambino è handicappato, o quando delle persone che sono bisognose di cure, diventano un peso per chi gli sta intorno. L’affermazione di Ernst Haeckel, che un feto attraverserebbe tutti gli stadi dell’evoluzione durante la gravidanza, ormai risulta già vecchia e assurda, perché l’essere umano si distingue già nello stadio unicellulare da ogni altra cellula di un essere animale. Secondo il Prof. Blechschmidt, l’ovulo fecondato è la prima forma esistenziale dell’uomo. Nonostante tutte le prove convincenti, ancora in tante università si insegna il contrario. Quando una donna rimane incinta inizia una completa e nuova vita umana. Nel diciottesimo giorno il cuore comincia a battere, dopo la quarta settimana il feto normalmente possiede già tutti gli organi e tutto quello che costituisce il corpo umano. Bisogna solo dargli tempo di crescere e maturare. Nella sesta settimana si può già registrare l’attività celebrale tramite EEG (Elettroencefalogramma). E nell’ottava settimana si può già vedere il feto stendere la mano per prendere ciò che gli si porge. Allora come si può uccidere un feto già così vivente? Viene infilato nel grembo un aspiratore elettrico e attivata la pompa vacua. Pian piano l’indice del manometro sale  e un forte risucchio interrompe il silenzio. L’aspiratore “assassino” divora la fragile vita e sputa sangue schiumoso, tessuto dilaniato e pezzi di piccole mani. Il cordone ombelicale viene tagliato e il feto buttato in un contenitore. A volte si sente un urlo breve o si vede qualche ultimo movimento della vita che si sta per spegnere, però in pochi minuti tutto è finito. Questo tipo di aborto può essere praticato fino alla decima settimana. Esiste anche un altro metodo, in cui un ormone viene iniettato nella vena del grembo. Nella seconda o terza settimana della gravidanza, il feto è chiaramente riconoscibile come un essere umano di ca. 4 – 5 centimetri. Se questo piccolo corpo sopravvive al parto ansima fino a diventare pallido per sempre. Il cuore smette di battere e le gambe piccole si muovono per l’ultima volta. Questo metodo è molto doloroso per la madre con tanti crampi e doglie fino al collasso. Un’altra tecnica è usata fino alla settima o ottava settimana della gravidanza. Un coltello curvo ed affilato viene inserito nel grembo, il piccolo corpo del feto viene tagliato a pezzi ed espulso insieme alla placenta, spesso con forti emorragie. L’infermiere raccoglie tutti i pezzi per assicurarsi che il grembo è vuoto e per evitare infezioni. Il popolo italiano non muore di cancro o di guerra, ma tramite i medici che prescrivono le pillole e praticano l’aborto invece di compiere il loro dovere di salvare vite! La nostra concezione del mondo e della vita è manipolata e cambiata sistematicamente. Sentiamo gente dire frasi come: “Non abbiamo soldi per poter permetterci di avere bambini, perché richiedono spese e troppi sacrifici personali”. Preferiamo la Dolce Vita, la pornografia ed il Sessismo sia nella pubblicità che nella nostra vita personale. Tutto questo contribuisce ad una visione del mondo materialista e neomarxista, in cui i valori cristiani non esistono più e i genitori sono spesso più spinti ad uccidere i loro bambini! Stalin una volta disse riguardo all’essere umano:”Non si tratta di una ‘immagine di Dio’ ma solo di un pezzo di materia con la capacità di pensare, che si può buttare a piacere”. Anche la teoria di Ernst Haekel aiuta le strutture che praticano l’aborto a giustificare le loro azioni, dicendo ai loro pazienti: “Togliamo soltanto un pesce del suo grembo”. Nelle preistoria, si sacrificarono bambini per placare l’ira degli idoli. L’uomo moderno fa la stessa cosa, sacrificando piccoli esseri umani innocenti agli idoli della carriera e del divertimento per soddisfare i propri desideri. Il diritto di vita è un diritto fondamentale di ogni essere umano, indipendentemente dall’età, dalla nazionalità, dalla razza, dalla posizione sociale, dalla salute o dalla malattia. Non basta la psicoterapia o la rimozione per liberarci dalle nostre colpe. Il sangue di Cristo ci purifica da ogni peccato (1.Giovanni 1:7-9). Questa offerta è valida ancora oggi ed è un invito per ognuno di arrendersi a Gesù Cristo, come ha fatto anche il ladrone che era crocifisso accanto a Gesù. “Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva!” (Deuteronomio 30:19)