Quando la droga chiama…

Perché i giovani consumano stupefacenti?
La droga è pericolosa. Per dei genitori, l’idea che il proprio figlio ne possa diventare dipendente è terribile. Che cosa spinge i giovani a cadere nella dipendenza e come si può proteggerli?

Carole
Insieme a quello di tabacco e alcool, fra gli adolescenti sta aumentando anche il consumo di cannabis.
Sotto l’influsso della droga, la vita quotidiana sembra più facile, i problemi passano in secondo piano, ci si sottrae per un po’ al bombardamento di stimoli. Modifiche nella capacità di percezione sembrano ampliare l’orizzonte, improvvisamente si sente un legame nuovo con persone che fanno esperienze simili. I moniti di chi fa notare i pericoli legati all’hascisc e alla marijuana suonano ridicoli, tipici pregiudizi di una mentalità piccolo borghese.
Tuttavia, queste droghe possono intessere intorno al consumatore una rete, che si stringe sempre più e che infine lo tiene prigioniero di fantasticherie estranee alla realtà, del desiderio smodato di nuove esperienze… e della dipendenza.
Per molti adolescenti, l’offerta allettante spunta fuori ad ogni angolo Nella maggior parte delle classi delle scuole di grado superiore (e non solo!) ci sono alunni che fumano stupefacenti, alle feste circolano spinelli e in molti gruppi è d’obbligo saper riconoscere una varietà dall’altra, non solo teoricamente.
I genitori i cui figli finora non hanno avuto alcuna esperienza con la droga, sono chiamati in causa esattamente come quelli che, improvvisamente, scoprono che i loro figli fanno uso regolare di hashish ormai da tempo.

Riconoscere la dipendenza
In uno dei suoi libri, il professor Karl-Ludwig-Täschner scrive sull’aspetto della maggior parte delle persone tossicodipendenti: “Molti sono convinti che sia possibilissimo riconoscere una persona dipendente dal suo aspetto esteriore, sicuramente per un esperto, ma anche per genitori e insegnanti. Non ha forse pupille ristrette, odore di spinello, congiuntive arrossate? Il suo sguardo non è forse irrequieto, tremolante, acquoso? Non dà l’impressione di aver qualcosa da nascondere? Ma i tossicodipendenti non possiedono queste presunte loro caratteristiche. Un consumatore di droga o un tossicodipendente è riconoscibile più che altro dal suo comportamento, o per meglio dire: dal cambiamento del suo comportamento rispetto al passato (..) se adolescenti puntuali, affidabili, parsimoniosi diventano improvvisamente ritardatari, inaffidabili e, oltre a ciò, sono costantemente in bolletta, il motivo alla base può essere il consumo di droga.”
Mancanza di equilibrio, oscillazioni emotive e distacco dai genitori sono parte della fase della pubertà e, come tali normalissimi. Tuttavia, se il rendimento scolastico cala sempre di più o se i disturbi di concentrazione si moltiplicano; se la camera rimane chiusa a chiave o il cerchio di amicizie cambia completamente, un maggiore attenzione è d’obbligo.

“Se trovate droga in camera di vostro figlio, non fatevi prendere subito dal panico, ma, dopo averne parlato con il vostro partner, cercate il colloquio con vostro figlio”, consiglia su Internet il sito informativo di un’importante cassa mutua.
Come mai Giorgio cerca costantemente il feeling dell’ebbrezza? Quale vuoto cerca inconsciamente di colmare, a quale problema vuole sfuggire? È cosciente dei pericoli della droga?
Probabilmente, Giorgio non si è mai posto queste domande direttamente e neppure ne ha voglia. Però, solo se comprenderà le conseguenze delle sue azioni, potrà spuntare in lui il seme del desiderio di rinunciare all’abitudine ormai cara. Perciò, questi punti dovrebbero essere discussi apertamente e sviscerati con molta sensibilità. Dal momento che spesso il rapporto con i genitori è strapazzato, può essere utile coinvolgere un consulente di cura pastorale o un’altra persona di fiducia. Chi è caduto nella dipendenza deve capire che ciò che sembra sollevargli l’umore, consolarlo e risolvere i suoi problemi, alla fine gli porterà solitudine, stress, assenza di rapporti interpersonali e inganni. Contemporaneamente, bisogna mostrargli una nuova prospettiva. C’e una via che, anche nella nostra società superficiale, dominata dalla legge del rendimento e del consumo, garantisce una vita degna di essere vissuta. Giorgio non deve necessariamente diventare un borghese noioso e conformista. Chi, dopo essersi ravveduto dalla sua colpa, comincia una nuova vita sotto la guida di Gesù Christo, con il Suo aiuto è certamente in grado di condurre, senza alcuna droga, una vita avvincente, appagante, ricca di sfide e di senso.
Ai genitori che vivono il problema, l’cassa consiglia di non cercare di fare tutto da soli. È più importante conservare la stabilità psichica e cercare l’aiuto di figure professionali competenti. La dipendenza non deve essere in alcun modo appoggiata né finanziariamente né a livello ideale.

Perché si inizia e misure di prevenzione
Per poter prevenire la dipendenza, bisogna conoscerne le cause. Perciò sarà utile elencare i motivi individuati dagli esperti in tale contesto. Nella lotta contro la droga è importante fare tutto ciò che è in nostro potere, per amore delle generazioni future.

Curiosità
Quando si chiede agli adolescenti perché hanno provato la droga la prima volta, la risposta più frequente è: “ Per curiosità”. I teenager sono in maniera particolare interessati a formarsi un’opinione propria e ad esplorare i limiti. Perciò, sono subito della partita quando si tratta di sperimentare qualcosa di nuovo, tanto più se questo qualcosa è oggetto di controversia.
Nelle scuole e nelle altre sedi di formazione ed istruzione si ripetono le campagne contro la droga. Ciò significa che alla maggior parte degli adolescenti è noto che le droghe sono dannose. Ma se si chiede loro concretamente in che cosa consista questa dannosità, la risposta, spesso, è rappresentata solo da un’alzata di spalle. “ Tutti sono informati, nessuno lo sa veramente”, è il commento di un osservatore.
La situazione dei genitori, spesso, non è molto migliore. Qual è l’effetto delle diverse droghe? Quali sono i rischi? Come si fa a procurarsela, come la si consuma?
I genitori fanno bene ad informarsi per tempo. Così saranno in grado di soddisfare la sete di informazioni dei figli, prima che nasca la curiosità. Oltretutto, tali conoscenze costituiscono i presupposti per poter argomentare in maniera differenziata nel corso di eventuali discussioni future. Molti teenager sono allergici al generalizzazioni e affermazioni preconfezionate, e non del tutto a torto!

Pressione di gruppo
Un altro motivo menzionato è quello della pressione di gruppo. I primi contatti con la droga raramente si verificano tramite uno spacciatore sconosciuto. Di regola, sono amici o compagni che offrono al teenager il primo spinello.
Gli adolescenti si trovano in una fase di transizione: stanno iniziando a staccarsi dai genitori e a sviluppare opinioni e valori propri. In questa fase, per loro è importante soprattutto l’identificazione con un gruppo di coetanei. Spesso, nel gruppo dominano determinate norme, ad esempio quali capi di abbigliamento o accessori siano in, quale stile musicale sia da preferire, come si passa il tempo libero…ed esse definiscono anche l’atteggiamento nei confronti delle diverse droghe. Chi vuole far parte del gruppo, si deve adattare ai suoi principi. Ma le comunanze. La sensazione, da una parte piacevole, di appartenenza e di accettazione possono, d’altro canto, degenerare in una grossa pressione. Schierarsi contro l’opinione comune, diventando in tal modo un outsider, è enormemente difficile. Meno autonomo e sicuro è un adolescente, più difficile sarà per lui opporsi alla spinta del gruppo.
La consapevolezza e la sicurezza di sé sono fra le qualità più importanti che possono preservare un teenager dal cedere alla pressione di gruppo. Un sano concetto di sé ha a che fare con la dignità della persona, radicata nel fatto che ogni essere umano è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio. Se un figlio sa fondamentalmente di essere accettato e riceve delle conferme dalla famiglia, non verrà subito destabilizzato dalle critiche, ma sarà in grado di valutarle oggettivamente e di reagivi nella maniera adeguata. Nella sua cerchia, diventerà quindi un membro autonomo, in grado di opporre resistenza ad una pressione di gruppo negativa.
Rapporti interpersonali ed amicizie sonno un aspetto molto importante della vita dei ragazzi. Conoscete i compagni e gli amici dei vostri figli e delle vostre figlie? È importante per voi che essi frequentino associazioni e organizzazioni dove vengono propagati valori sani? Li incoraggiate a stringere salde amicizie all’interno della chiesa e dei suoi gruppi giovanili? I genitori possono motivare già molto presto i ragazzi, sostenendo attivamente gli inviti reciproci. Inoltre, un obiettivo delle nostre chiese dovrebbe essere quello di offrire ai teenager la possibilità di sentirsi a casa, impegnarsi, ma anche imparare ad affrontare la realtà , in un gruppo giovanile spontaneo e allegro.
Per quanto ci è possibile, impegniamoci ad incentivare dei sani rapporti interpersonali fra adolescenti. Ne vale la pena!

Fuga
Nella scuola e sul lavoro, gli adolescenti sono sottoposti ad una grossa pressione che impone un certo rendimento. Situazioni familiari problematiche o la paura del futuro possono essere ulteriori cause della sensazione di non farcela, di essere inadeguati perché ciò che viene richiesto supera le capacità personali.
La prospettiva di rimuovere per un po’ i problemi quotidiani, di dimenticare le preoccupazioni e alleviare il loro peso, è quindi una grossa tentazione, soprattutto nel momento in cui si è già sperimentato il loro effetto rilassante.
Confrontarsi con le difficoltà della vita quotidiana e risolvere i conflitti è qualcosa che si impara. Ciò e parte della importante, anche se in parte difficile fase del processo di maturazione dell’adolescenza. Teenager che continuano a sottrarsi a tale sfida facendo uso regolare di spinelli, si perdono delle lezioni che invece rafforzerebbero il loro carattere e li renderebbero persone responsabili. Questo è uno dei motivi per cui persino molti sostenitori della liberalizzazione sono contrari alla distribuzione libera dei derivati dell’hascisc a soggetti minorenni.
Non stupisce che molti adolescenti non si sentano in grado di far fronte alle aspettative della società odierna e di affrontare la loro situazione personale. Non è una sensazione che conosciamo anche noi fin troppo bene? Tuttavia, nonostante la necessaria comprensione, è importante far capire loro che rimuovere i problemi non è una soluzione, ma solo un modo per aggravarli. Come si reagisce quando si viene trattati ingiustamente, quando si ha la sensazione che le richieste presentate siano sproporzionate o se i deficit personali sembrano essere di ostacolo dappertutto? Per non reagire subito battendo in ritirata, il bambino deve imparare a comunicare. Chi sa formulare la propria visione delle cose in maniera oggettiva, conservando la capacità di ascoltare gli altri, è sulla via migliore per trovare una soluzione soddisfacente per entrambi.
Già in età prescolare, tramite lo svolgimento di alcuni compiti e piccoli servizi, i bambini possono imparare a risolvere autonomamente i problemi ed acquisire sicurezza di sé e senso di responsabilità.
In seguito, in età adolescenziale, nonostante il processo di distacco, non devono essere lasciati soli con i loro problemi personali in parte enormi. Chi si prende del tempo per spiegare ancora una volta a Melania gli esercizi di matematica? Chi accompagna Caterina al temuto appuntamento col medico? E chi racconta a Carlo che esiste un Dio che vuole assumere la guida della sua vita, ma che contemporaneamente promette anche aiuto, sicurezza, protezione? Qui non sono chiamati in causa solo i genitori. Non lasciamo che i nostri tanti doveri ci distolgano dall’avere tempo per gli adolescenti, dal far sentire la nostra partecipazione, dal curare l’amicizia.
Una vera assistenza, un aiuto competente, un compagno di lotta fedele possono far perdere la forza di attrazione, il senso e l’utilità alla fuga nella droga.

Protesta
Coscientemente o meno, a volte gli adolescenti ricorrano al consumo illegale di droga anche per prendere le distanze dal mondo degli adulti. Con il loro comportamento provocatorio, essi si ribellano contro i principi di vita dominanti, che a loro appaiono ormai logori e superati.
Qui ci vuole autenticità. I teenager hanno un istinto infallibile, quando si tratta di scoprire ipocrisia e doppia morale. Che cosa vedono, dando un’occhiata alla nostra cantina, al nostro armadietto dei medicinali e al nostro portacenere? Come reagiamo alla noia, al fallimento, quando non siamo all’altezza di una situazione? Non ricorriamo anche noi più che volentieri a mezzi (televisione, dolci, lavoro etc.) che non resistono ad una critica sincera?
Noi adulti siamo credibili solo se, davanti ai più giovani, non interpretiamo il ruolo degli infallibili, ma ci mettiamo in discussione e siamo disposti, se necessario, a modificare qualcosa nel nostro stile di vita.
I ragazzi devono poter osservare e sperimentare concretamente che ingaggiamo la lotta contro le cattive abitudini, con l’aiuto di Dio. I bambini e gli adulti devono poter commettere errori ed entrambi devono imparare ad ammetterli, correggerli, chiedere perdono e concederlo.
Dove non dominano dei modelli superficiali e rigidi, non è neanche necessario abbatterli. Per dirla con le parole della lettera di una lettrice alla redazione: “Siamo noi adulti con il nostro atteggiamento a determinare se gli adolescenti inaspriranno la protesta o se, sotto sotto aguzzeranno le orecchie , perché per noi loro sono più importanti che nutrire il nostro eg personale.”

Ebbrezza
Non ci illudiamo: le droghe sono interessanti soprattutto perché hanno un effetto inebriante. Una componente dell’ebbrezza è, secondo Täschner, “la trasgressione dei limiti altrimenti imposti, il godimento di nuove, sconosciute estensioni, l’accesso al sognato distacco dalla quotidianità dell’esistenza”.
Con l’iper stimolazione del cervello per mezzo di sostanze vergatali o sintetiche, si cerca di ottenere artificialmente ciò che Dio promette a coloro che sono disposti a sottomettersi alla sua volontà. “Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo”, queste, secondo Galati 5:22, sono le caratteristiche di una vita in cui Dio si trova al primo posto. Non è proprio quello che ogni persona, nel suo intimo, si augura e desidera profondamente?
Gli stupefacenti non si limitano a distruggere il corpo, ma modificano anche la personalità e danneggiano la capacita di prendere liberamente delle decisioni. In tal modo, ad essere preclusa è proprio la via di uscita dalla dipendenza: una decisione consapevole per un altro stile di vita. Perciò, uscirne è di solito un percorso difficile, duro, che spesso viene interrotto.
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo”, dice Gesù Cristo in Matteo 11:28 e continua: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.” Con queste parole, Dio offre personalmente aiuto a tutti coloro che si umiliano e si rivolgono a lui con fiducia. Egli dona una nuova vita, egli può guarire, sostenere, guidare.
Non dobbiamo cercare di costringere con la forza un tossicodipendente a lasciare ciò che ormai ama. No, con il messaggio liberatorio del Vangelo possiamo offrirgli qualcosa di infinitamente migliore. Una chance enorme!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.