Gangs of New York

Ed ecco un altro film americano!!, so che questa potrebbe essere la vostra reazione..e fate bene, ma a differenza di tanti altri movies questo è molto autocritico e presenta alcuni dati storici attendibili.
Ve lo racconto in breve.

E’ la storia di una città, New York, che durante la prima metà del 1800 sta vivendo una guerra tra due fazioni di immigrati; quelli provenienti dalla Gran Bretagna e quelli provenienti dall’Irlanda.
Sappiamo tutti che la situazione politico-religiosa-economica di questi due stati è rappresentativa della situazione di tensione che si sta vivendo nel mondo soprattutto a partire dall’11/09/2001.
L’Irlanda non ha mai sopportato lo “strapotere” della Gran Bretagna nei suoi territori, le discriminazioni derivanti dal non essere inglesi e di religione anglicana, e soprattutto il dover pagare le tasse ad un’altra nazione dominante.
Gli immigrati in America speravano di trovare un posto dove sfamarsi ed essere liberi da qualunque imposizione, invece non andava così, o almeno a New York non era così.
C’era una “banda” di inglesi, e una di Irlandesi che si sfidavano per dominare il territorio, riscuotere il pizzo dagli esercizi commerciali, e decidere le sorti della città insieme alla politica ufficiale.
In uno scontro tra bande vincono gli inglesi (che si facevano chiamare Nativi) e i “poveri irlandesi” (che nel film assumono la parte dei buoni) si disgregano, ma poi dopo vent’anni sotto un nuovo capo si riorganizzano.

Il film è molto di parte, in quanto dipinge i buoni e i cattivi in modo netto, senza lasciare spazio a interpretazioni e lo fa sullo sfondo di una guerra di religione.
I cattolici, perdenti-buoni e i “protestanti” vincenti-cattivi che non hanno nulla a che fare con la religione, ma la usano a pretesto per differenziarsi dall’altro gruppo e creare motivo di scontro.
Aldilà di tutte le considerazioni storiche che possiamo fare sul periodo, una idea viene trasmessa in modo chiaro e forse anche inconsciamente dal regista. Non esiste alcun vero rapporto personale tra i protagonisti e Dio.
Entrambe le fazioni non hanno neppure le idee chiare sulla loro propria “fede”, ma sono pronti a distruggere chiunque professi qualcosa di diverso.
Non sembra un po’ la situazione attuale?…solo pochi hanno riflettuto su quello che dicono di credere ciecamente eppure è così difficile ammettere di essere superficiali.
La nostra società ha atteggiamenti strani nei riguardi di ciò che riguarda Dio, noi “civili” europei, non approfondiamo l’argomento Dio per pigrizia oppure per paura di scoprire che ci siamo sbagliati per anni, i nostri vicini islamici fanno lo stesso, ..per pigrizia e per paura non si confrontano.
Quando non esiste un rapporto personale con Dio si arriva alla violenza come è successo nelle gangs di New York.
La violenza è chiaramente rifiutata negli insegnamenti di Gesù, anzi Gesù ci invita a non guardare alle religioni, ma a guardare dentro il nostro intimo, ammettiamolo non siamo buoni, non basta avere una propria “morale” (ovviamente modellata secondo la circostanza del periodo e del luogo). Gesù chiaramente dice che il cuore dell’uomo contiene e di conseguenza dimostra
1. Cattivi pensieri;
2. Desideri sessuali non leciti;
3. Furti;
4. Omicidi (l’odio è equiparato con l’omicidio)
5. Adulteri (tradire la moglie/marito, anche solo desiderando un’altra/o)
6. Desiderio incontrollabile di qualcosa (denaro, potere, ecc..);
7. Malvagità (desiderio di fare il male senza motivo)
8. Frode (non pagare le tasse, non emettere gli scontrini, comprare lauree e diplomi);
9. Lascivia (fare battute sporche, parolacce, essere pronti ad andare a letto con chiunque);
10. Sguardo maligno (la parte esteriore della malvagità)
11. Calunnia (comportamento dei politici sotto elezioni, altra rappresentazione della malvagità);
12. Superbia (il voler primeggiare su un’altra persona);
13. Stoltezza (il rifiutare a priori le correzioni e i consigli).
 
Gesù è morto e risorto per farti rinascere, ora, darti una nuova vita e salvarti dal giudizio, che meriti (meritiamo tutti) avendo nel cuore tutta questa sporcizia. Questa è la rivoluzione del cristianesimo e la vittoria di Gesù.
Umanamente parlando Gesù ha perso tutto, non si è fatto eleggere Re (o Presidente) d’ Israele, non ha sconfitto i Romani che opprimevano gli ebrei, si è lasciato uccidere da delle semplici guardie e ha lasciato pochi discepoli, ma nella realtà lui è vivo e può risolvere il cuore del problema: i cuori delle persone.

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