Chi sono? Poesia di Dietrich Bonhoefer

Chi sono?

Chi sono? Spesso mi dicono
che esco dalla mia cella
sciolto e sereno e saldo
come un signore dal suo castello

Davvero sono quello che altri di me dicono?
O son soltanto ciò che io stesso di me so?
Inquieto, nostalgico, malato, come un uccello in gabbia,
boccheggiante per un soffio di vita, come se mi strozzassero,
affamato di fiori, di colori, cinguettii,
assetato di buone parole, di calore umano,
tremante d’ira per l’arbitrio e la minima offesa,
tormentato dall’attesa di grandi cose,
invano trepidante per amici a distanza infinita,
stanco e troppo vuoto per pregare, per pensare, per fare,
fiacco e pronto a dire addio a tutto?
Chi sono? Questo o quello?
Sono forse oggi questo e domani un altro?
Sono entrambi al contempo? Dinanzi agli uomini un ipocrita
e per me stesso un debole piagnucoloso degno di disprezzo?
O forse ciò che è ancora in me assomiglia all’esercito in rotta
che arretra confuso dinanzi a vittoria già ottenuta?

Chi sono? Solitario porsi domande si fa beffe di me.
Chiunque io sia, Tu mi conosci, Tuo sono, o Dio!

 139 Salmo di Davide.
1 Signore, tu mi hai esaminato e mi conosci. 
2 Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. 
3 Tu mi scruti quando cammino e quando riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. 
4 Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, Signore, già la conosci appieno. 
5 Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle e poni la tua mano su di me. 
6 La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci. 
7 Dove potrei andarmene lontano dal tuo Spirito, dove fuggirò dalla tua presenza? 
8 Se salgo in cielo tu ci sei; se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là. 
9 Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare all’estremità del mare, 
10 anche là mi condurrà la tua mano e mi afferrerà la tua destra. 
11 Se dico: «Certo le tenebre mi nasconderanno #e la luce diventerà notte intorno a me», 
12 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla e la notte per te è chiara come il giorno; le tenebre e la luce ti sono uguali. 
13 Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. 
14 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene. 
15 Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. 
16 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi erano destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora. 
17 Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande il loro insieme! 
18 Se li voglio contare, sono più numerosi della sabbia; quando mi sveglio sono ancora con te.

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  1. Smithe191

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