Uno solo è il vostro Maestro
L’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI ha sconcertato e stupito i fedeli e attirato anche l’attenzione
del mondo non religioso. È una decisione storica, si può dire unica, sebbene ci sia un altro caso nella storia.
Difficile capire le reali motivazioni che stanno dietro una decisione di questo genere, è umano che un uomo
stanco e molto invecchiato non ce la faccia più, se le cose stanno veramente così.
Da un punto di vista di fede è però sconcertante che molti, dopo una decisione “fuori dai canoni”, vedono
all’orizzonte altri cambiamenti “fuori dai canoni” in seno alla chiesa. Ci dovremmo aspettare un nuovo papa
e aria di rinnovamento e apertura, come si apprende da giornali e conferenze stampa. Ma cosa vuol dire in
realtà rinnovamento e apertura?
Il messaggio del vangelo vuole andare al cuore dell’uomo per offrire la cosa più importante per ognuno di
noi, la salvezza delle nostre anime. Non è un messaggio che deve adattarsi alla società e ai suoi cambiamenti,
non può essere relativizzato in base ai nuovi usi e costumi, perché l’uomo nell’intimo è sempre lo stesso.
Il vero rinnovamento non sta nel ridisegnare nuovi valori, nuove dottrine in base ai tempi ma può avvenire in
ognuno di noi se le parole di Cristo vengono assimilate dal cuore.
Gesù parlando ai suoi discepoli, che sarebbero da lì a poco diventati i diffusori del suo messaggio e fondatori
delle comunità di credenti che mano a mano nascevano, disse: “Ma voi non vi fate chiamare “Rabbì”; perché
uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché
uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra
Guida, il Cristo; ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore” (Matteo 23).
Gli uomini, compreso il papa, sono esseri umani e quindi fallibili. La società mutevole e instabile, sempre
più priva di punti fermi e valori assoluti, fugge da se stessa e da Dio. Ma per tutti noi valgono le stesse parole
che Pietro disse ad un certo punto al Signore: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e
noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Giovanni 6:68).