3. La resurrezione è la base del cristianesimo
Il fatto storico della resurrezione è il fondamento del cristianesimo. In altri termini la resurrezione di Gesù Cristo e il cristianesimo o resistono assieme o cadono assieme: se la prima non è avvenuta, anche il secondo è falso.
La resurrezione è il punto cruciale
L’apostolo Paolo sottolineò questo punto quando scrisse: “Se non esistesse la resurrezione dei morti, neppure Cristo sarebbe resuscitato! E se Cristo non fosse resuscitato, tutto ciò che predichiamo sarebbe inutile e la vostra fede in Dio sarebbe campata in aria”
(1 Corinzi 15:13-14).
J. N. D. Anderson, Prof. die Diritto Orientale e preside della facoltà di giurisprudenza (Institute of Advanced Legal Studies) di Londra, concluse la sua ricerca sulla resurrezione osservando: “Mi sembra impossibile evitare la considerazione che chiunque legge le pagine del Nuovo Testamento anche per la prima volta, rimane colpito dal fatto che il cristianesimo è una fede radicata in alcuni particolari eventi storici, che sarebe falsa se tali eventi non fossero mai avvenuti”.
Inoltre, il Nuovo Testamento insegna che la resurrezione è stata la più chiara dimostrazione del fatto che Gesù era veramente il Figlio di Dio.
La resurrezione era un evento così cruciale che Gesù fu pronto a rischiare la Sua vita perché credeva che essa sarebbe poi avvenuta.
Persino il Dott. David Friedrick Strauss, uno scettico che in ripetute occasioni aveva criticato qualsiasi accenno al soprannaturale riportato nei vangeli, fu costretto a riconoscere che la resurrezione è “la prova della genuinità non solo della vita di Gesù, ma di tutto il cristianesimo”.
La resurrezione fu ed è un evento “vitale”!
Un induista sorpreso
Tutto ciò che Cristo ha insegnato, e tutto ciò per cui visse e morì, è strettamente connesso alla Sua resurrezione. I seguaci di altre religioni hanno particolari difficoltà a comprendere l’importanza di questo avvenimento, dal momento che quasi tutte le altre religioni sono legate a specifiche affermazioni teologiche o ideologiche e non a un fatto storico né all’identità del loro fondatore o ad un evento identificabile geograficamente e cronologicamente nel tempo e nello spezio. Il rapporto che esiste tra la fede cristiana e la storia è assolutamente inconcepibile per molti induisti.
Leslie Newbigin scrisse dello stupore di un colto e devoto insegnante induista della missione Ramakrishna di fronte alle parole di un cristiano, il quale afferma va che la propria fede dipendeva quale afferma che la propria fede dipendeva dalla “verità storica dei documenti del Nuovo Testamento che raccontano la vita di Gesù”.
L’induista, non comprendendo il cristianesimo, credeva “che fosse impossibile che importanti fatti religiosi potessero dipendere dalle situazioni della storia. Per lui, se le cose insegnante da Cristo fossero vere, allora lo sarebbero sempre e ovunque, anche se Cristo non fosse mai vissuto”.