Markus – discesa libera

La scuola, una professione e una vita “normale” non mi affascinavano proprio. Decisi di fare la mia strada. Facevo arte e musica e prendevo droga, mi inebriavo del fascino del momento e così passavo le

nottate a ballare e i miei problemi li risolvevo ignorandoli. Era questo il mio modo di autorealizzarmi.

L’arte del dipingere mi diede discreti successi e mi buttavo nel fascino di creare dei mondi irreali. Pensavo di essere un Picasso degli ultimi tempi e per questo immortale.

La droga accresceva questa illusione. Che anch’io fossi mortale lo sperimentai quando mi risvegliai in un parco, dopo aver preso una dose troppo forte di eroina. Da allora in poi, la mia decadenza fu drastica. Niente più arte, mi misero fuori di casa, la mia fidanzata mi lasciò, persi il lavoro e i pochi beni che mi restavano.

Vivevo come drogato per strada, dovendo combattere da solo in un inferno terrestre. Niente più era sotto controllo e i bei sogni, le illusioni e i

miei sovrani pensieri erano svaniti nel nulla. Quello che mi circondava era solamente un’immondizia umana – droga – e quasi quasi ci stavo rimettendo la pelle. Ma la mia combattività non era ancora del tutto svanita e così decisi di smetterla con la droga.

Iniziò una battaglia contro la dipendenza che durò sette anni. Nel circolo vizioso tra terapie, lavoro, rapporti, liberarmi dalla droga, dubbi e ricadute, finalmente capii che ero un tossicodipendente, senza speranza. Dopo due terapie concluse e una cura di metadone (il metadone rimpiazza l’eroina, ma non libera dalla dipendenza) mi rassegnai e pensai: «Sarà che la mia vita è proprio così.»

Ma ci fu una svolta. Nell’ambito di un’ulteriore terapia ebbi una gran paura di morire e in questa agonia feci qualcosa che mai e poi mai avrei pensato di fare: pregai! Dio esaudì la mia preghiera. Subito mi sentii meglio e realizzai dentro di me una pace che fino a quel momento

non avevo mai conosciuto. Poco tempo dopo incontrai dei cristiani che oggi sono miei amici. Mi invitarono ad ascoltare la Parola di Dio e a leggerla. Andai insieme a loro, ascoltai la Parola e credetti in Gesù Cristo, Colui che è morto in croce per me e per i miei peccati. Capii

subito che questa era la verità che stavo cercando da tanto tempo.

Da allora sono successe tante cose. Il Figlio di Dio ha cambiato la mia vita in una maniera meravigliosa, ho una famiglia, un lavoro e non mi stanco mai di andare in giro (scuole, carceri, ghetti…) a parlare dell’incredibile opera che Gesù ha fatto in me e che può fare a chiunque altro, che crede in Lui!

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