Nelle tenebre della cella sotterranea

Tre giornalisti francesi, rimasti ostaggi in Libano per tre anni in condizioni estremamente difficili, raccontano le loro esperienze spirituali fatte durante la lunga prigionia:

“I miei rapitori accettarono di lasciarmi una Bibbia . . . La mia prigionia è stata necessaria perché prendessi coscienza di Dio . . . Dio è una roccia, come dice il Salmo.“ (Roger Augues)

“La Bibbia è stata per me un conforto e un´aiuto permanente. Dio e io non ci eravamo mai persi di vista, ma lì, in quella cella buia, ci siamo ritrovati vicini.“ (Jean Paul Kauffmann)

Non aspettiamo che arrivino i giorni difficili per scoprire che la Bibbia è un libro unico, l´unico libro che ci mette in relazione con il Dio vivente e vero che vuole farsi conoscere da tutti gli uomini, dovunque e in qualunque situazione si trovino. Specialmente quando attraversiamo dei momenti oscuri, rivolgiamoci a Dio che vuole rischiararli. “Tu sei la mia lampada, o Eterno, e l´Eterno illumina le mie tenebre“ (2 Samuele 22:29).

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.