Il calcio italiano in fuorigioco

Dopo la Juventus, la Lazio e la Fiorentina ora anche il Milan, un’altra delle società sportive tradizionali, è finito nell’arena degli scandali del calcio.
Ovviamente, i presidenti delle società dichiarano come al
solito di non avere niente a che fare con lo scandalo! Anche l’impero Moggi è crollato. Dopo anni di indagini della procura della repubblica, diciannove arbitri, diversi poliziotti (alcuni di alto rango) e sette giornalisti televisivi sono sospettati di aver collaborato con Moggi. Tra questi l’arbitro Massimo De Santis e i suoi due assistenti, accusati di essere coinvolti nello scandalo e di essersi accordati sul gioco con il direttore sportivo della Juve. Su 38 partite giocate nella stagione 2004/ 2005, 29 sarebbero state manipolate dagli arbitri. De Santis è già stato escluso dai Mondiali.
Intanto anche Moggi, il presidente e l’amministratore si sono dimessi. Ma è solo la punta dell’iceberg. Lo scandalo minaccia di estendersi. È impossibile immaginare fino a che punto arrivi la corruzione, che ha trionfato di nuovo.
Proprio di fronte a scandali del genere possiamo riconoscere che in noi non c’è niente di buono (Romani 3:10-13). Se la somma offerta è quella giusta, allora nessuno di noi si lascia sfuggire l’occasione, probabilmente neppure io!
Certo non tutti hanno la possibilità di manipolare le partite di calcio, ma qui c’è ben altro in ballo di un semplice pallone, qui c’è in gioco l’onestà, sia quella sportiva pubblica, che quella della vita privata. Riguarda anche noi perché ciascuno di noi si è già trovato nella situazione di dover decidere se essere onesto, oppure imbrogliare per trarne dei vantaggi personali. Qualunque sia la decisione che hai preso, essa avrà delle
conseguenze. Sicuramente hai già verificato a tue spese che la tua onestà ha avuto delle conseguenze sgradevoli. Hai perso, hai subito dei danni, sei stato considerato „un fesso“.
Ma ritorniamo al calcio. Prova a immaginare una squadra che gioca contro un’altra meno brava per ottenere il primo posto in classifica. Mancano solo pochi minuti al termine e stanno pareggiando. Improvvisamente, una delle due squadre commette un fallo per vincere. Quale è la reazione degli avversari? Imbrogliare? È difficile essere leali ed evitare di rispondere con un altro fallo, vero? Siamo sinceri, chi è disposto a perdere senza far storie?
Spesso l’onestà si paga davvero cara. Gesù venne ucciso perché restò onesto fino alla fine. Eppure proprio la Sua morte e la Sua risurrezione ci dimostrano che, alla fine, l’onestà trionferà.
Credimi, prima o poi ogni truffa, ogni scandalo verrà alla luce, se non qui sulla terra allora davanti al trono di Dio, dove ogni persona dovrà rendere conto di ciò che ha fatto. Nessuno escluso! Come sta scritto: „Dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quand’era nel corpo, secondo quel che avrà
operato, o bene, o male.“ (2 Corinzi 5:10).
Ecco perché vale la pena essere onesti!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.